IL POLIGRAFICO, NUOVO MODELLO DI CRESCITA E RESTAURO

Il progetto dello studio ACPV Antonio Citterio Patricia Viel, tra restauro e rinnovamento, nel segno della sostenibilità ambientale e sociale e delle nuove forme di lavoro, a partire dallo smart working

Il progetto di riqualificazione del Poligrafico è stato affidato allo studio ACPV Antonio Citterio Patricia Viel, uno dei più importanti studi di architettura italiani nel mondo, ed è completamente improntato alla sostenibilità ambientale. 

Il progetto, che ha già visto completati i lavori di restauro delle facciate esterne e la realizzazione di un parcheggio interrato di 4 piani con circa 280 posti auto, porterà l’edificio ad ottenere due certificazioni che attestano il raggiungimento di elevati standard internazionali per l’impatto positivo degli edifici, entrambe al livello GOLD: la certificazione LEED per l’eco-sostenibilità ambientale e la certificazione WELL per l’eco-sostenibilità energetica.

Si stima una riduzione dell’8% delle emissioni di Co2 all’interno del quartiere, una volta che l’edificio sarà ultimato.

L’edificio potrà ospitare un numero massimo di persone, tra lavoratori ed eventuali ospiti, entro i limiti prescritti dai Vigili del Fuoco. Tuttavia, il numero effettivo delle persone che vi lavorerà giornalmente sarà determinato dalle scelte che faranno le aziende che affitteranno gli spazi del Poligrafico. Infatti, tutte le aziende interessate a locare gli spazi, stanno adottando una nuova logica di utilizzo degli spazi, improntata allo smart working, che è meno intensiva del passato e riduce molto la presenza delle persone negli uffici.

Il restauro del Poligrafico: la scalinata, la facciata, i dettagli.

Oltre alla nuova copertura in cristallo, sono stati concordati con la Soprintendenza alcuni elementi significativi da sottoporre a restauro filologico, come la scala, alcuni segmenti di facciata ed elementi dei prospetti valorizzati da un profondo e sofisticato intervento. Larga parte del progetto si dedica di fatto al restauro e alla conservazione degli elementi significativi del manufatto, come le facciate, l’atrio e lo scalone d’onore, la distribuzione e le sale d’apparato del primo piano e il recupero del cortile come elemento di enorme pregio del complesso e vero centro della sua rifunzionalizzazione.

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